Maturità: che ansia!

Ricordo ancora come se fosse ieri la famosa "notte prima degli esami": un'ansia esagerata, nata non dalla paura dell'esame in sé, quanto dal dopo. L'esame di maturità segna infatti un confine netto tra la routine che hai portato avanti per anni e l'incognita del futuro. Sia che si decida di continuare gli studi o di gettarsi nel mondo del lavoro, tutto quello che era un'abitudine fino al giorno prima, dal momento del diploma non ci sarà più.
Per arrivare però a questo "non più", bisogna superare le prove. Per la prima si scatena il toto-titoli, per la seconda si iniziano le preghiere e per la terza si va direttamente a cercare una benedizione. Per non parlare poi del temutissimo orale, che potrebbe scatenare i peggiori incubi mai avuti. Alla fine, se si è avuto un normale percorso scolastico, senza infamia e senza lode, gli esami finiscono ancora prima che possano materializzarsi tutti i mostri immaginati e ci si ritrova in un batter d'occhio proiettati nella progettazione del proprio futuro.
Come arrivarci? Come placare l'ansia?
Partendo da un'idea base della Mindfulness, è importante focalizzarsi sul qui e ora. E' totalmente inutile arrovellarsi su cosa potrebbe venire richiesto: è molto meglio focalizzarsi su un ripasso generale, mirato su quelle che si ritengono essere le proprie debolezze, senza per questo incartarsi su quanto non si riesce a ricordare o addirittura non si è studiato. Questo diventa particolarmente importante per l'esame orale: per evitare la cosiddetta "profezia che si autoavvera" conviene non continuare a pensare a quello che non si sa, perché si rischia di portare l'esaminatore a fare una domanda proprio su quell'argomento. Molto meglio arrivare davanti alla commissione convinti e sicuri di quanto si sta per esporre, dando idea di una perfetta preparazione.
Per quanto riguarda le prime 3 prove, rileggere attentamente le richieste e quanto poi si è scritto è fondamentale per evitare errori di sorta.
Per la parte ansiogena, molto utile è, nei momenti di massima tensione, chiudere gli occhi e effettuare 3 respiri profondi, focalizzandosi sull'atto stesso di respirare: il senso di benessere sarà immediato e ci si riporterà alla realtà con una maggiore lucidità. Farlo, anche prima della prova orale o nel momento in cui se ne ha bisogno durante gli scritti, aiuta sicuramente.
Un'altra cosa molto importante è pensare che il proprio valore non è dato dal punteggio con cui si uscirà dall'esame: per quanta importanza si voglia assegnare a questi numeri, la propria persona non è caratterizzata da questo e anche per le eventuali future prove, in concorsi o per l'ingresso all'università, ci sarà sempre la possibilità di dimostrare le proprie reali capacità. Convincersi di essere una persona che vale al di là del risultato è fondamentale per alleggerire la tensione stessa con cui si affronta la maturità.

Commenti

Post popolari in questo blog

La cosa peggiore dei D.S.A.

Sopravvivere al Natale (quando si diventa tristi)

Ore e ore a studiare: è giusto così?