Quando si pensa a chi ha una diagnosi di disturbi specifici di apprendimento, si crede che la cosa peggiore sia il sentirsi etichettato oppure il non riuscire a prendere un bel voto a scuola nonostante l'impegno. La realtà però è, purtroppo, molto differente. Ciò che pesa non è la definizione del disturbo, che per chi non lo vive può voler dire classificare la persona in una categoria definibile come "vorrei ma non posso". Anzi, la definizione a volte è ciò che permette una spiegazione laddove si faticava a trovarne le cause ("perché scrivo storto nonostante le righe?", "perché dopo 5 minuti di lettura mi sento già affaticato?", "perché la tabellina del 7 non mi entra in testa?", ecc.). Il problema, il vero problema, è che avere un D.S.A. significa scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo che ti risulta difficile rispetto alle richieste dell'ambiente in cui vivi. Il che a volte dà la sensazione di non avere il pieno controllo di sé: non nel...
Il periodo di Natale è iconograficamente caratterizzato da gioia ed entusiasmo, con luci, colori, regali e pensieri positivi verso le altre persone. Tutto ciò può risultare particolarmente pesante per chi si è trovato nei mesi precedenti, o addirittura nello stesso periodo, lutti, separazioni, difficoltà economiche e malattie. Per le ovvie emozioni che ci si trova a gestire, diventa molto difficile sentirsi in sintonia con il clima generale, oggigiorno reso ancora più pesante dai media di quanto sia sentito in realtà dalle persone stesse. Sentimenti come tristezza e malinconia possono prendere il sopravvento, soprattutto quando si sentono le musiche natalizie o ci si trova nel mezzo della frenesia per gli acquisti. Più che domandarsi il perché di questi stati emotivi, secondo me diventa fondamentale trovare una adeguata strategia per affrontarli. Come? Innanzitutto bisogna focalizzarsi su quello che si ha. Senza raggiungere i livelli di ottimismo insensato alla “ Sindrome di ...
Tutti quanti abbiamo pregiudizi sullo psicologo (ebbene sì, anche gli psicologi stessi). Retaggi culturali e cattiva informazione non facilitano sicuramente l'approcio con questo professionista. Solitamente le domande e le reazioni quando vengo presentata sono: "Ah sei psicologo? Allora analizzi tutto quello che dico?" No, sinceramente non rientra nemmeno tra le mie fantasie. Innanzitutto io personalmente non sono nemmeno psicoanalista e, pur avendo conoscenze in tale ambito, non significa che io applichi questa terapia, così come chi ha studiato il latino non lo usa come linguaggio quotidiano. Inoltre non è così importante interrogarsi su ogni singola parola pronunciata dall'interlocutore, soprattutto senza un fine ben preciso. "Ma quindi ti occupi dei matti? Perché sai, io di problemi ne ho tanti!" Ebbene, non mi occupo di matti. Personalmente, preferisco focalizzare la mia attenzione sulle risorse delle persone piuttosto che sulle loro patologie....