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Visualizzazione dei post da 2017

Sopravvivere al Natale (quando si diventa tristi)

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Il periodo di Natale è iconograficamente caratterizzato da gioia ed entusiasmo, con luci, colori, regali e pensieri positivi verso le altre persone. Tutto ciò può risultare particolarmente pesante per chi si è trovato nei mesi precedenti, o addirittura nello stesso periodo, lutti, separazioni, difficoltà economiche e malattie. Per le ovvie emozioni che ci si trova a gestire, diventa molto difficile sentirsi in sintonia con il clima generale, oggigiorno reso ancora più pesante dai media di quanto sia sentito in realtà dalle persone stesse. Sentimenti come tristezza e malinconia possono prendere il sopravvento, soprattutto quando si sentono le musiche natalizie o ci si trova nel mezzo della frenesia per gli acquisti. Più che domandarsi il perché di questi stati emotivi, secondo me diventa fondamentale trovare una adeguata strategia per affrontarli. Come? Innanzitutto bisogna focalizzarsi su quello che si ha. Senza raggiungere i livelli di ottimismo insensato alla “ Sindrome di

Ore e ore a studiare: è giusto così?

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Il tempo che un ragazzo / bambino impiega per eseguire i compiti a casa non sempre è direttamente proporzionale ai risultati. Se tuo figlio torna a casa da scuola, mangia, guarda i Simpson per una mezz'oretta e poi si dedica un'ora o due allo studio, senza poi guardare più i libri e poi nelle verifiche ottiene un buon esito, non vuol dire che non si impegna abbastanza, anzi. Semplicemente ha un metodo di studio efficace, che gli permette di avere un equilibrio nelle tempistiche da dedicare a uno studio efficace e al divertimento.  Viceversa ritengo sempre un campanello di allarme il fatto che un bambino, magari già dalle elementari, passi la maggior parte del suo tempo a casa chino su libri e quaderni. Tale allarme ovviamente si intensifica se i voti nelle prove sono bassi. In questi casi consiglio un approfondimento specifico sugli apprendimenti scolastici, per comprendere se sono presenti difficoltà specifiche e lavorare così su quelle. In ogni caso diventa molto utile a

La diagnosi non fa paura

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Capita sempre più spesso di trovarmi davanti a bambini e ragazzi con difficoltà in diversi ambiti (comportamento, abilità scolastiche,ecc.): la cosa è abbastanza ovvia dal momento che lavoro nell'ambito scolastico e del settore giovanile sportivo. Nella situazione in cui la difficoltà viene riconosciuta, approfondita ed eventualmente diagnosticata, il bambino viene "assolto" da colpe che non ha, come ad esempio disattenzione, svogliatezza, disimpegno, ineducazione. Chi si trova a gestirlo ed a lavorare con lui, sa quali possono essere i punti critici del ragazzo e si comporta di conseguenza, focalizzando l'attenzione su altre caratteristiche da potenziare e non andando a minare nè l'autostima del minore nè la propria di figura educatrice efficace. Purtroppo invece spesso prevale la "strategia dello struzzo": il genitore minimizza il problema del figlio, lo nega oppure cerca origini differenti da quella reale, attribuendone la colpa a fattori esterni. Q

Corso di rilassamento preparto a Vigevano

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